Caro... caro e basta,
è così strano non sapere a chi si sta scrivendo, con chi si sta condividendo la propria vita. Mi aspetto che tu sappia chi ti ha inviato questa lettera ma d'altronde te la scrivo proprio per questo motivo, per non dimenticarmi.
Forse neanche ti immagini come sia ora, così desideroso di scoprire, vivere, ballare e farmi notare... da solo. Ora mi devi fare una promessa, una promessa che non infrangerai perché sacra (non ti potrebbe perdonare mai qualcuno che non c'è più): giura solennemente di dare valore ad ogni cosa, ora, fallo. Ecco, sono a posto con il mondo, dando per scontato che manterrai il giuramento. Vorrei dirti un'ultima cosa prima di lasciarti, i miei desideri, così che tu possa esaudirmeli se ciò malauguratamente non fosse già avvenuto:
1. Avere una mia idea chiara del mondo. Se non ce l'hai già, disgraziato!
2. Agire seguendo appieno la mia idea del mondo, ma con cautela, perché sicuramente sbagliata.
3. Accogliere la tristezza e capirla, poverina, per il lavoro che le tocca fare.
Ah, non ho finito! Vorrei continuare a scriverti: mi sembra di rompere le leggi di causalità, anche se, purtruppo, non avviene nulla di tutto ciò dato che sarò sempre e solo io a darti informazioni... Tanto per schiarirti le idee questa è la seconda lettera che ti scrivo... quella prima era cifrata credo. Sì, sono un pazzo. TU SARAI UN PAZZO, spero.
Addio per sempre, l'Alessandro di quel 18 Giugno 2016. AH! VOLEVO FARTI UN INDOVINELLO(ancora non so la soluzione ma c'è tempo per inventarla): Non è solamente questo, ma qualcos'altro. Lo so, è un pò ridicolo, ma è così! (sarò ancora vivo nel 2025?)